La diciamo, la diciamo. Fra poco si sentiranno queste 2 parole in tutti i vicoli della Grecia! Ce l'hanno detta, ce l'hanno detta, o diteci. Queste sono le parole d'ordine della vigilia di Natale. Un codice che va avanti da secoli, piccoli gruppi di ragazzi si uniscono insieme, come allora all'epoca di Omero, ma non per cantare l'Eiresione, cantano τα κάλαντα, una canzone che preannuncia e descrive la nascita di Gesù. Esiste anche in altre versioni dove augura salute, felicità e prosperità ai padroni di casa dove viene cantata. Alla fine i giovani cantori vengono ricompensati con dolciumi e soldi. La versione classica è quella che vi allego qui sotto, come noterete (chi è già in grado di farlo), è scritta in una lingua legermente diversa dalla lingua che voi state imparando. È in katharèvousa, ( la lingua epurata) una lingua largamente usata dalle istituzioni, stato,chiesa fino al 1977 , quando per legge durante il governo Karamanlis si afferma l’uso del demotico, (così si chiama la lingua che state studiando), in tutti i gradi dell’istruzione e in tutte le funzioni e i documenti dello stato. La questione linguistica si risolve formalmente con l’ affermazione del demotico, nel istruzione e il governo dello stato, e finisce almeno formalmente di esistere il fenomeno della diglossia che è durato almeno 20 secoli e ha disturbato l’istruzione e la società greca per 143 anni.
Un esempio di quanto è stato scritto, lo potete avere leggendo le tre versioni di κάλαντα che vi allego qui sotto, la prima in una lingua alta, katharevousa, la seconda e terza in demotico popolare.
ta | TA KALANTA |
Χριστουγεννιάτικα κάλαντα Καλήν ημέραν άρχοντες, Χριστός γεννάται σήμερον Εν τω σπηλαίω τίκτεται | Κάλαντα Πρωτοχρονιάς Αρχιμηνιά κι Αρχιχρονιά Αρχή που βγήκε ο Χριστός Αγιος Βασίλης έρχεται, | Κάλαντα των Φώτων Σήμερα τα φώτα κι ο φωτισμός 'Οργανo βαστάει, κερί κρατεί Ν' ανεβώ επάνω στον ουρανό |
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